Con la recente approvazione della direttiva “case green”, ancora in fase di redazione, gli edifici residenziali dovranno raggiungere la classe di prestazione energetica E entro il 2030, e D entro il 2033 per arrivare a zero emissioni nel 2050, per raggiungere la neutralità climatica.
QUALE SARA’ L’IMPATTO SUGLI ITALIANI?
L’impatto economico sui cittadini che dovranno sostenere più o meno ingenti spese per la riqualificazione energetica della propria abitazione non sarà cosa da poco. Inoltre per chi cercherà di eludere la normativa ci potrebbero essere sanzioni e/o perdita notevole di valore degli immobili che non rientreranno in queste classi energetiche.
Spetterà allo Stato elaborare un piano nazionale per garantire la ristrutturazione del parco nazionale di edifici residenziali e non residenziali, sia pubblici che privati, per renderli ad alta efficienza energetica entro il 2050, trasformando gli edifici esistenti in edifici a emissioni zero.
COME CAMBIERANNO GLI AFFITTI?
La necessità di eseguire interventi di riqualificazione energetica negli immobili potrebbe portare ad un aumento dei prezzi di vendita e dei canoni di locazione, aumentando così la diseguaglianza tra chi avrà la possibilità di ristrutturare gli immobili e metterli in affitto e chi non potrà farlo.
In tema di affitto, ad esempio, i maggiori costi sostenuti per la riqualificazione energetica degli immobili si verrebbero a scaricare tutti sul canone di locazione, con aumenti stimati attorno al 5-10%.
La direttiva prevede comunque misure di sostegno per le famiglie meno abbienti tramite programmi di ristrutturazione sovvenzionati, o combinando sovvenzioni, contratti di rendimento energetico e sistemi di detrazioni in fattura.
LE RIPERCUSSIONI SUI MUTUI
Anche il mercato dei mutui probabilmente cambierà: la direttiva richiederà ai prestatori di mutui ipotecari (banche, investitori e qualsiasi altro istituto finanziario) di aumentare la prestazione energetica mediana del portafoglio di edifici coperti dai loro mutui ipotecari per il 2030 e il 2050.
In parole povere significa che se l’immobile non è in linea con gli obiettivi energetici si rischia di non ottenere alcun mutuo ipotecario.
Efficientare il proprio immobile, dunque, potrebbe agevolare un futuro acquirente che, come visto, potrebbe avere difficoltà ad accedere al credito bancario per immobili con scarse prestazioni energetiche.
In realtà, esistono strumenti appositi quali mutui ipotecari verdi e prestiti verdi al dettaglio che possono contribuire in misura significativa alla trasformazione dell’economia e alla riduzione delle emissioni di carbonio.
I mutui verdi, infatti, prevedono condizioni agevolate per assicurare un miglioramento dell’efficienza energetica dell’abitazione di almeno il 30%.