La casa rappresenta da sempre l’oggetto principale del risparmio degli italiani che, rispetto ai cittadini di altri Paesi europei, preferiscono investire sul mattone. Per questo motivi, nel corso degli anni sono stati introdotti le detrazioni IRPEF sul mutuo e gli incentivi di finanziamento per i giovani, oltre a degli sgravi immediati al momento dell’acquisto, a prescindere dall’accensione o meno di un mutuo prima casa.

Quali sono tali agevolazioni e quanto si può effettivamente risparmiare?

La prima serie di agevolazioni riguarda le detrazioni IRPEF per gli aventi diritto. Per accedervi è necessaria trovarsi una condizione reddituale che non preveda imposte sostitutive all’IRPEF, come ad esempio accade per i lavoratori autonomi in Partita IVA che hanno deciso di aderire al regime forfettario. Le misure prevedono, per un massimo di 4.000 euro l’anno: – una detrazione IRPEF del 19% sulle spese accessorie del mutuo, quali la parcella del notaio per la stipula del mutuo, le spese di istruttoria e la perizia tecnica sull’immobile; – una detrazione IRPEF del 19% sugli interessi. Come già anticipato, questi incentivi sono disponibili solamente per coloro che non si avvalgono di imposte sostitutive sul reddito, come nel caso dei lavoratori dipendenti o autonomi in Partita IVA ordinaria. Chi ha scelto il regime forfettario, non corrispondendo nei fatti l’IRPEF, non ha diritto a usufruire di queste agevolazioni.

Le agevolazioni sul mutuo prima casa per i giovani
Per incentivare l’acquisto della prima casa ai giovani sono state introdotte delle agevolazioni per gli under 36 che prevedono: – l’accesso all’apposito Fondo di Garanzia: lo Stato si espone in qualità di garante fino all’80% del valore dell’immobile scelto come prima casa, facilitando così l’erogazione del mutuo; – la riduzione del 50% su tutti gli onorari notarili, compresi quelli per la stipula del mutuo; – l’esenzione dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale, sotto forma di credito d’imposta.

Gli sgravi sulla prima casa non legati al mutuo
Vale inoltre la pena ricordare che, per coloro che avessero deciso di non accendere un mutuo per l’acquisto della prima casa, rimangono comunque disponibili alcuni sgravi fiscali – l’imposta di registro al 2% e le imposte catastale e ipotecarie fisse a 50 euro, per coloro che acquistano da privati o da imprese in esenzione IVA; – IVA al 4% e imposte di registro, catastale e ipotecarie a 200 euro, per chi acquista da impresa soggetta a IVA; – la detrazione IRPEF del 19%, per un massimo di 1.000 euro, per le spese di intermediazione in caso l’acquisto venga finalizzato avvalendosi di un’agenzia immobiliare. Anche in questo caso, lo sgravio è previsto per tutti i soggetti che non si avvalgono di imposte sostitutive all’IRPEF.

I requisiti necessari
La normativa attualmente in vigore infatti prevede che:
– la casa oggetto di acquisto non deve essere risultare immobile di lusso;
– l’immobile prescelto dovrà essere nello stesso comune di residenza o, ancora, nel comune dove ci si trasferirà entro 18 mesi dall’accensione del mutuo;
– non si abbia già usufruito di agevolazioni per l’acquisto della prima casa. In questo caso la normativa perfette di avervi nuovamente accesso solo l’attuale abitazione viene venduta entro 12 mesi dal trasferimento presso la nuova residenza;
– il richiedente non sia titolare di altri diritti di proprietà su immobili terzi, anche di proprietà del coniuge, su tutto il territorio nazionale.

I giovani che vogliono invece accedere al Bonus Prima Casa non devono avere superato i 36 anni al momento del rogito; devono essere residenti nel Comune dove si acquisterà l’immobile; non devono essere titolari o usufruttuari di altri immobili nel territorio; il loro ISEE non deve superare i 40.000 euro.
In conclusione, per chi si affaccia per la prima volta al mercato immobiliare, allo scopo di acquistare la propria abitazione principale, non mancano di certo aiuti e vantaggi.

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